In un mondo sempre più sedentario, dove le nuove generazioni trascorrono ore incollate a schermi di vario tipo, emerge uno studio che potrebbe incentivare i genitori a promuovere attività fisica tra i più piccoli.
Secondo recenti ricerche, infatti, l’esercizio fisico non solo contribuisce al benessere fisico dei bambini ma avrebbe anche un impatto significativo sulla loro capacità di apprendimento e, in particolare, sulla crescita del vocabolario.
Gli studiosi hanno da tempo osservato come l’attività fisica influenzi positivamente sul funzionamento cerebrale. Tuttavia, la novità portata da questo studio è il diretto collegamento tra esercizio fisico e l’ampliamento del vocabolario nei bambini. Attraverso una serie di test ed esperimenti condotti su gruppi di età scolare, è emerso che coloro che partecipavano regolarmente ad attività motorie mostravano una maggiore facilità nell’assimilare nuovi termini rispetto ai loro coetanei meno attivi.
Il meccanismo alla base di questa correlazione sembra essere duplice. Da un lato, l’esercizio fisico stimola la produzione di sostanze chimiche nel cervello che favoriscono la neurogenesi (la formazione di nuovi neuroni) e migliorano le connessioni sinaptiche. Questo rende il cervello più “plastico” e ricettivo all’apprendimento. Dall’altro lato, svolgere attività motorie richiede spesso un certo grado di coordinazione e concentrazione che può trasferirsi anche in compiti cognitivi come l’apprendimento linguistico.
Queste scoperte aprono interessanti prospettive sul piano educativo. Insegnanti e pedagogisti sono chiamati a riflettere su come integrare efficacemente l’esercizio fisico nel curriculum scolastico per massimizzare i benefici cognitivi oltre a quelli salutari. L’introduzione o l’aumento delle ore dedicate all’educazione fisica potrebbero non solo combattere la sedentarietà ma anche supportare lo sviluppo intellettuale dei bambini.
Per i genitori interessati a promuovere lo sviluppo linguistico dei propri figli attraverso il movimento, ecco alcuni consigli pratici: incoraggiare giochi all’aperto che richiedano corse, salti o altre forme di esercizio; iscrivere i bambini a sport di squadra o individuali; proporre passeggiate in natura dove oltre al movimento si possa stimolare la curiosità e quindi il vocabolario con nuove parole relative alla flora e alla fauna incontrata. Ovviamente questi consigli non sono rivolti solo ai più piccoli, è bene prendere spunta per bambini fino ai 13 anni.