Baby food: rendiamo obbligatoria l’etichettatura. Leggi qui!

Baby food: rendiamo obbligatoria l’etichettatura. Leggi qui!

La salute dei più piccoli è una priorità per molti, e adesso si fa un ulteriore passo in avanti.

Un’alleanza si sta ampliando, come un ponte solido che collega produttori e medici, tutto a favore del bene più prezioso: il cibo di qualità per i bambini. Proprio oggi, la Federazione Italiana Medici Pediatri, insieme a importanti associazioni come Codiretti e Filiera Italia, ha preso un’importante iniziativa che promette di cambiare il panorama alimentare per i più piccoli.

Una nuova proposta di legge europea di iniziativa popolare è stata firmata, e ha un obiettivo chiaro: garantire che i genitori possano identificare con certezza l’origine dei prodotti alimentari destinati ai bambini, precisamente quelli da 0 a 3 anni. Con la collaborazione di Plasmon, un’icona nel settore dei cibi per l’infanzia, si cerca di enunciare il diritto dei consumatori a conoscere e riconoscere il cibo made in Italy. Questa iniziativa prevede un’esplicita obbligatorietà in etichetta riguardante l’indicazione di origine su tutti i baby food in commercio. E la raccolta di un milione di firme è l’ambizione per rendere tutto ciò reale. Un numero decisamente significativo, che dimostra quanto i cittadini siano interessati a garantire il meglio per i propri figli.

A parlare di questo importante passo è Antonio D’Avino, presidente della Fimp, il quale ha sottolineato che l’alimentazione dei bambini nei primi mille giorni ha un impatto duraturo sulla salute. Non è solo un tema di gusto o preferenza, ma una questione cruciale che tocca direttamente il benessere dei nostri piccoli. Medici pediatrici in ambulatorio, a sostegno di questa causa, sono pronti a raccogliere firme per far sentire la voce dei genitori e tutelare la salute dei bambini.

L’importanza della qualità alimentare

La salute dei bambini è al centro di un dibattito che si fa sempre più acceso. Ruggiero Francavilla, noto pediatra e esperto in gastroenterologia pediatrica, ha messo in evidenza l’importanza critica della qualità alimentare nei primi mille giorni di vita. In questa fase delicata, i piccoli sono vulnerabili e non devono essere trattati come adulti. La capacità di metabolizzare le sostanze presenti nei cibi destinati agli adulti non è ancora sviluppata, e questo rileva quanto sia fondamentale far consumare ai bambini cibi specificamente progettati per loro.

Il cibo di qualità dei bambini va etichettato!
La Federazione Italiana Medici e Codiretti hanno preso una significativa iniziativa, etichettare il “baby food” (passionecorsa.it)

“Scegliere prodotti etichettati come baby food è essenziale,” spiega Francavilla. Questi alimenti devono rispondere a rigorosi standard di sicurezza e qualità per garantire che i bambini non siano esposti a contaminanti e sostanze non adatte a loro. Non bastano le etichette bio per garantire sicurezza: le normative italiane sono tra le più severe al mondo, offrendo una garanzia di adeguatezza, soprattutto quando si parla di filiera agroalimentare italiana. È un traguardo che molti genitori vorrebbero vedere tutelato.

La soddisfazione del mondo agricolo e sanitario

Leader e rappresentanti del mondo agroalimentare, come Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, hanno espresso il loro sostegno a questa iniziativa. Secondo Prandini, il fatto che i pediatri si uniscano per ribadire l’importanza dell’origine italiana non è solo una questione economica. Questa alleanza rende chiaro che la salute dei bambini è prioritaria, e consumare alimenti che provengono da una filiera tracciata è cruciale per il futuro.

L’origine italiana non è solo sinonimo di qualità, è anche garanzia di maggiore sicurezza. Perciò, conoscere la provenienza di ciò che mettiamo nel piatto è un diritto fondamentale, che riflette l’impegno a proteggere sia i produttori locali sia i più piccoli. La salute dei figli rappresenta un investimento per il futuro, e ogni scelta conta. Adesso, con questa alleanza, ci si propone di dare voce alle esigenze e ai diritti dei consumatori, contribuendo a migliorare gli standard alimentari per i bambini.

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