Centro di salute mentale senza sede: famiglie in attesa da un anno.

Centro di salute mentale senza sede: famiglie in attesa da un anno.

Un momento decisivo per la salute mentale si sta vivendo nella provincia di Campi Bisenzio, dove le famiglie e i pazienti stanno facendo sentire le loro voci dopo un lungo anno di attesa.

Il disastroso alluvione del 2023 ha stravolto le vite di migliaia di persone, chiudendo non solo il Distretto sanitario Asl di via Rossini, ma anche il Centro di salute mentale, lasciando i pazienti a cercare aiuto in spazi inadeguati.

Dopo l’alluvione, i pazienti del Centro di salute mentale di Campi sono stati distribuiti in diversi spazi temporanei. Alcuni sono stati trasferiti in locali di emergenza della Pubblica Assistenza di Campi, mentre altri si sono dovuti rivolgere a Signa, in via La Pira. Questi cambiamenti hanno segnato una svolta per circa tremila pazienti, i quali ricevono assistenza regolare da una trentina di operatori. Ogni settimana, circa 250 persone si avvicinano ai servizi, affrontando non solo le sfide legate alla salute mentale, ma anche le difficoltà logistiche di nuovi luoghi di cura. L’Associazione Fenice Familiari Salute Mentale Odv ha giocato un ruolo cruciale mobilitando i genitori e i cari dei pazienti, che chiedono da tempo un intervento concreto per migliorare le condizioni di assistenza.

Sulla scia di almeno tre incontri con le istituzioni locali, i familiari hanno espresso le loro preoccupazioni con fermezza. La loro richiesta di spazi adeguati è stata ribadita con forza, sottolineando la necessità di strutture appropriate per le specifiche esigenze di chi soffre di difficoltà psichiche, come ben evidenziato dai rappresentanti dell’associazione. “Queste necessità sono completamente diverse da quelle di altre branche della medicina,” hanno fatto sapere. Insomma, non si tratta semplicemente di spazi, ma di un ambiente che favorisca pazienti e operatori, al fine di garantire il benessere e la sicurezza di tutti.

La protesta dei familiari: un grido di aiuto

Ieri, la protesta dei familiari ha preso vita presso l’ingresso del vecchio palazzo della Asl, con striscioni che lasciavano trasparire il messaggio chiaro: “I più deboli meritano il meglio, non le briciole.” La voce, insieme alle esigenze degli utenti dei servizi di salute mentale, è stata forte e chiara. Nonostante i servizi siano attivi in ambienti temporanei, i familiari hanno ripetuto la necessità di spazi più ampi e organizzati. “Gli attuali locali sono ristretti e non adatti a soddisfare le reali necessità,” hanno rilevato – “le attuali strutture non solo non soddisfano le esigenze di cura, ma sono anche mescolati ad altri servizi con necessità completamente diverse.”

I nuovi locali hanno bisogno di privacy e sicurezza
L’alluvione del 2023 ha fatto chiudere La Asl di Via Rossini a Campi Bisenzio e anche il centro di salute mentale (passionecorsa.it)

Oltre a richiedere maggiore spazio, gli attivisti locali hanno chiesto un’attenzione particolare da parte delle amministrazioni pubbliche. La loro voce è stata un appello chiaro affinchè venga affrontata con urgenza la questione della salute mentale. I familiari hanno anche suggerito una diversa organizzazione degli spazi, per garantire un approccio che rispetti le peculiarità della cura, cosa che considera la privacy e il bisogno di sicurezza dei pazienti e degli operatori.

Risposte dalle istituzioni: cosa dicono i politici

A tentare di rispondere alle richieste dei familiari è stato l’assessore al sociale del Comune di Campi, Lorenzo Ballerini, presente assieme alla collega di Calenzano, Simona Pieri. Ballerini ha riferito che è stata già formalizzata alla Asl la richiesta per ulteriori stanze disponibili nella stessa sede della Pubblica Assistenza. “Ora la palla passa all’azienda sanitaria,” ha sottolineato, invitando i familiari a sollecitare ulteriormente una risposta rapida. Nonostante tutto, i servizi socio-sanitari già attivi in via Rossini stanno continuando a funzionare, garantendo le cure necessarie a chi ne ha bisogno.

In attesa del prossimo incontro previsto per l’8 novembre a Signa, i familiari mantengono una certa dose di ottimismo. “Abbiamo ricevuto una e-mail da parte del Comune di Signa, e saremo presenti insieme alla Società della salute e ai Comuni coinvolti per affrontare il tema sul serio.” Ci sono delle speculazioni riguardo la possibile futura Casa della Salute di Campi, ipotesi che potrebbe vedere il Centro di salute mentale trasferito a Villa Alberti. Ma, per il momento, questa rimane solo un’ipotesi per il futuro; nulla di sicuro è ancora all’orizzonte.

Un tema cruciale sta venendo a galla, e la questione della salute mentale in questa area sta catturando sempre più attenzione. Realtà che non può essere ignorata.

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