Fumo: in Italia si inizia troppo presto? Allora aumentiamo il costo del pacchetto. Leggi qui!
In Italia, i giovani si trovano di fronte a un problema crescente legato al fumo, con il 22% degli under 17 che già fuma. Tra questi, un numero significativo, ovvero l’11%, consuma più di mezzo pacchetto di sigarette al giorno.
Questi dati evidenziano come sia fondamentale promuovere azioni dissuasive, specialmente nei confronti dei più giovani, per evitar che questo vizio diventi una scelta a lungo termine. A questo proposito, è stata avviata la campagna #SOStenereSSN, un’iniziativa promossa da Aiom e dalla Fondazione Aiom in collaborazione con Panorama della Sanità.
La campagna #SOStenereSSN ha come proposta principale l’aumento di 5 euro sul prezzo di ogni pacchetto di sigarette. Questa misura mira a raccogliere fondi per il Servizio Sanitario Nazionale assai bisognoso di risorse economiche dopo anni di tagli e difficoltà. Gli oncologi italiani, che si fanno portavoce di questa richiesta, esprimono l’urgenza di approvare questo provvedimento il prima possibile. Non è un caso che questa iniziativa venga discussa in un convegno a Roma in concomitanza con il XXVI congresso nazionale della Società scientifica.
Quest’azione, oltre a voler disincentivare l’acquisto di sigarette da parte dei giovani, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sanità e degli investimenti necessari. L’approccio è chiaro e diretto: quanto più alto sarà il costo di un pacchetto, tanto più difficile risulterà per gli adolescenti procurarselo. Questo rappresenta una strategia ben pensata da parte degli esperti nel tentativo di riportare al centro del dibattito pubblico un problema che continua a crescere.
I dati allarmanti sul fumo tra i giovani
“Gli ultimi dati tra i giovanissimi sono davvero preoccupanti,” affermano Francesco Perrone e Saverio Cinieri, presidenti rispettivamente dell’Aiom e della Fondazione Aiom. Nel 2023, una percentuale significativa di studenti, pari al 50%, ha rivelato di aver fumato almeno una volta nella vita, coinvolgendo oltre 1 milione di adolescenti, sia maschi che femmine. Questo quadro mette in evidenza quanto sia urgente impegnarsi per contrastare questa tendenza, soprattutto nei confronti di chi ha recentemente iniziato a fumare.
L’idea è che l’aumento dei prezzi possa fungere da deterrente, e non è da sottovalutare l’impatto economico che tale scelta potrebbe avere sui minori. I giovani spesso non dispongono di redditi stabili e un aumento del costo del tabacco potrebbe rappresentare un’ulteriore barriera per l’acquisto. Dunque, rendere il vizio del fumo meno accessibile potrebbe contribuire a salvaguardare la salute delle nuove generazioni, incentivando un maggiore numero di giovani a smettere di fumare.
Le patologie collegate al fumo
Un altro aspetto cruciale da considerare sono le patologie fumo-correlate, che stando a Giulia Veronesi, direttore del Programma di Chirurgia Toracica Robotica al San Raffaele e membro del Comitato di Lotta al Fumo di Fondazione Umberto Veronesi, ammontano a ben 27. Tra queste vi sono malattie oncologiche, patologie respiratorie e cardiovascolari, senza contare i danni estetici e problemi relazionati alla sessualità maschile, stando a quanto indicato da esperti del settore. Le sigarette sono riconosciute come le principali responsabili del tumore ai polmoni, una delle neoplasie più temute, causando ogni anno circa 35mila decessi in Italia.
Non c’è solo un costo umano, ma anche uno economico: le spese socio-sanitarie per il solo tumore del polmone superano i 2,5 miliardi all’anno. Questo contesto alimenta la necessità di interventi decisi ed efficaci, come l’aumento del prezzo delle sigarette, che resta piuttosto contenuto rispetto ad altri Paesi europei, dove il costo di un pacchetto arriva a 12-15 euro, mentre in Italia non supera i 5-6 euro.
La posizione dei professionisti e delle associazioni
Diverse associazioni del settore sanitario e della lotta contro il fumo hanno già aderito alla campagna #SOStenereSSN. Tra queste si includono Fondazione Veronesi, Airc, e Cittadinanzattiva, per citarne alcune. In effetti, il Direttore di Panorama della Sanità ha espresso la sua soddisfazione per il supporto crescente culminato nella realizzazione di questo progetto. A suo avviso, potrebbe rappresentare una ghiotta opportunità per risolvere alcune delle gravi carenze strutturali all’interno del servizio sanitario nazionale.
L’auspicio è che un incremento consistente del costo delle sigarette possa non solo ridurre il numero di fumatori, specialmente fra i giovani, ma anche aumentare le entrate fiscali. Un intervento quanto mai necessario vista la drammaticità della situazione sanitaria attuale, in cui l’epidemia del fumo è uno dei tanti fattori che contribuiscono alla precarietà del sistema. La campagna si presenta quindi come una soluzione sostenibile e potenzialmente molto fruttuosa per la collettività.