Il loro potere curativo degli alberi. Scopri come il verde favorisce la tua salute
La connessione tra natura e benessere psicologico sta guadagnando sempre più attenzione, e uno dei fenomeni verdi che cattura l’interesse è proprio la terapia forestale.
In questo articolo esploreremo l’impatto positivo che gli alberi e i boschi possono avere sulla salute umana, approfondendo anche progetti innovativi come Robin Wood che si schierano a tutela delle foreste italiane.
La potenza del mondo vegetale è davvero impressionante. A partire dall’immagine iconica dei platani che, letteralmente, si impossessano di qualsiasi oggetto si trovi nel loro raggio d’azione, come evidenziato in una foto celebre scattata all’Herbert Park di Dublino. Ma c’è molto di più dietro a questo fenomeno. Le foreste, i boschi e le aree verdi non solo contribuiscono a migliorare l’estetica del paesaggio, ma si rivelano anche alleati preziosi per la salute e il benessere dell’essere umano. Questa visione è supportata da studi recenti che pongono sotto i riflettori l’importanza di immergersi nel verde. E non parliamo solo di un bel passaggio nel bosco, ma di una vera e propria terapia che può allontanare l’ansia e migliorare l’umore. Secondo i dati forniti dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria , le foreste in Italia coprono 11 milioni di ettari del Paese, corrispondenti al 36,7% del territorio nazionale. È un patrimonio immenso a disposizione di tutti. Per chi vive in città oppure per chi ha un accesso limitato alla natura, è sempre più diffusa la ricerca di queste aree verdi come rifugi di salvezza e tranquillità.
Terapia forestale: un rimedio scientifico contro l’ansia
La terapia forestale si presenta come uno strumento terapeutico intrigante e promettente. Non si tratta solo di passeggiare in un bosco, ma del suo profondo impatto sulla salute mentale. I ricercatori del Cnr-Ibe di Firenze stanno studiando come le sostanze chimiche naturali emesse dagli alberi – i monoterpeni – possano influenzare le aree del cervello, contribuendo a modulare emozioni e stati d’animo. Secondo Francesco Meneguzzo, esperto del Cnr-Ibe, questi composti hanno il potere di viaggiare rapidamente nel corpo, raggiungendo la circolazione sanguigna e tutti gli organi vitali. Le ricerche stanno attualmente analizzando quali possano essere le possibilità di combattere anche problemi come l’asma senza dover ricorrere necessariamente a medicinali.
Il progetto, che coinvolge circa duemila persone tra oltre 60 siti forestali in tutta Italia, ha già mostrato risultati significativi nella riduzione dell’ansia e dei disturbi dell’umore. Ma ce n’è di più: le foreste remote risultano essere più ricche di monoterpeni, mentre quelle urbane ne hanno una quantità ridotta. In questo panorama, le specie vegetali più efficaci rimangono le conifere e alcune latifoglie, come il faggio e il castagno. Ma non dimentichiamo che anche i parchi urbani e i giardini hanno il loro posto: Giulio Senes, professore in pianificazione del paesaggio, lo sottolinea parlando degli “healing garden”, spazi verdi progettati per migliorare la salute delle persone all’interno di ospedali e scuole.
Progetto Robin Wood: un’iniziativa per la valorizzazione delle foreste
Il progetto Robin Wood emerge come una risposta concreta a una realtà non poi così rassicurante. Pur essendo l’Italia ben ricoperta di boschi, la triste verità è che il 99% di queste aree è abbandonato o non gestito in modo efficace. Robin Wood, frutto della collaborazione tra la PMI innovativa Walden e altre cooperazioni locali, ambisce a prendersi cura di questo patrimonio, lavorando per preservare la biodiversità e migliorare la qualità degli ecosistemi. Il progetto vede un coinvolgimento attivo di proprietari forestali e amministrazioni pubbliche, creando un sistema di supporto che coinvolge anche aziende e cittadini. Questo approccio mira non solo a gestire le risorse naturali, ma anche a migliorare gli stock di carbonio – una questione fondamentale per il cambiamento climatico del nostro tempo. L’idea di fondo è fare in modo che le foreste non siano solo un luogo da cui estrarre risorse, ma che vengano considerate come beni comuni da proteggere. E a fronte delle sfide globali legate alla perdita di biodiversità e al degrado degli ecosistemi, iniziative come Robin Wood si pongono obiettivi ambiziosi: proteggere almeno il 30% delle aree per favorire il recupero e la rinascita della natura.
Sorridere al futuro dei boschi è quindi un passo cruciale e necessario, per il benessere di ognuno di noi e per il nostro pianeta.