Nella fervida scena culturale italiana, un nuovo progetto emerge, unendo la musica, l’arte e la salute mentale. “Profondo nero” è il titolo del docufilm innovativo ideato dal regista sardo Roberto Pili, un lavoro che promette di esplorare le connessioni tra creatività e benessere mentale.
Prodotto da Francesco Pili, questo progetto si distingue per la sua capacità di unire diverse espressioni artistiche e professionisti della salute mentale, creando un dialogo che affronta tematiche attuali come ansia e depressione.
La creatività, afferma il progetto “Profondo nero“, gioca un ruolo vitale nel processo di guarigione psicologica. Le ultime riprese si stanno svolgendo nella capitale italiana, Roma, dove il team sta ultimando il videoclip di un pezzo inedito. Questo brano, scritto dall’artista Danno del gruppo Colle Der Fomento, è prodotto dall’eclettico DJ Ice One, noto per le sue collaborazioni con artisti di fama come Frankie hi-nrg mc e Public Enemy. La scelta di unire questi talenti non è casuale, poiché la loro musica ha la capacità di parlare alle emozioni e alle esperienze di molti, rendendoli parte integrante del messaggio del film.
Il docufilm non è solo una raccolta di immagini e suoni, ma un’esperienza sensoriale che invita a riflettere. Attraverso il racconto di Davide Lai, un writer sardo conosciuto come Nero, il pubblico avrà l’opportunità di vedere come la street art diventa un mezzo di espressione e terapia. Raccontare è fondamentale, e la storia di Davide è un esempio potente di come l’arte possa fungere da catalizzatore per affrontare i propri demoni interiori e trovare la luce in mezzo all’oscurità. Questo viaggio artistico fa emergere il valore della creatività non solo come passatempo, ma come un vero e proprio strumento di salvezza.
Ma non finisce qui. Un aspetto rivelatore di “Profondo nero” è l’inclusione di esperti di salute mentale nel progetto. Tra di loro troviamo Alessandro Montisci e Gisella Trincas, presidente dell’A.S.A.R.P., la quale porta una visione scientifica nel dibattito. L’idea che l’arte possa essere un efficace metodo di terapia è sostenuta da ricerche che riflettono come l’espressione artistica possa aiutare a migliorare la salute mentale, offrendo una via per elaborare traumi e superare difficoltà.
Questa sinergia tra creativi e professionisti della salute mentale crea una base solida per sviluppare un dialogo costruttivo. Attraverso testimonianze e contributi diretti, il docufilm cerca di mostrare come l’arte possa diventare una terapia. Sia nei graffiti, nelle canzoni che nei danzatori, ogni forma espressiva diventa un linguaggio condiviso che ci permette di affrontare le pressioni moderne e, perché no, anche le fragilità personali. Il messaggio è chiaro: l’espressione artistica non è solo un rifugio, ma anche una porta per il cambiamento.
Il cast di “Profondo nero” è un mix affascinante di storie e esperienze, con figure emblematiche della scena hip hop italiana come DJ Ice One, Kaos One e Danno. Questi nomi non sono solo rappresentanti del panorama musicale italiano, ma simboli di un’epoca e di un movimento. La loro presenza nel docufilm non fa che amplificare il messaggio che la creatività è essenziale per il benessere collettivo.
Insieme a loro, emergono anche rappresentanti delle subculture sarde come Bboy Lucio e Matteo Prosa. La presenza di questi artisti arricchisce ulteriormente la narrazione, portando voci da ogni angolo della scena culturale. Questo mix eterogeneo evidenzia come l’arte, nelle sue molteplici forme, possa fungere da collante per le comunità e affrontare temi complessi, unendo generazioni diverse in un unico grande coro di espressione.
Con queste premesse “Profondo nero” si profila come un’esperienza da non perdere, un connubio di arte, musica e riflessione. Espressioni di creatività che non sono solo belle da vedere o ascoltare, ma che hanno la potenza di cambiare vite, aprendo strade e possibilità anche nei momenti più bui.