Salute

I dati delle visite sportive: 1 giovane atleta su 10 ha problemi al cuore

I dati delle visite per ottenere il certificato sportive preoccupano: un giovane atleta su dieci ha problemi al cuore.

L’inizio delle scuole segue parallelamente quella della ripresa dell’attività sportive. Sono molti i giovani che praticano diversi sport: dal calcio al tennis, ma anche atletica e nuoto, tutte attività necessarie per tenersi in forma. Inoltre influiscono positivamente al benessere generale del giovane. Per iscriversi a qualsiasi tipo di sport è necessario portare un apposito certificato sportivo che accerta uno stato di salute cardiaco e respiratorio sano.

Visite sportive-foto pixabay- passionecorsa.it

Una pratica che negli ultimi anni si è rivelata utile e che permette di fare un quadro clinico completo della situazione cardiaca anche dei giovani atleti. Le visite permettono infatti di fare una diagnosi precoce di eventuali cardiomiopatie o altre malattie che possono causare un morte improvvisa. In merito il Bambin Gesù di Roma ha realizzato un’interessante ricerca che conferma l’utilità della visita sportiva. Dai dati raccolti è emerso che un giovane atleta su 10 ha problemi di cuore.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista ufficiale della Società europea di cardiologia pediatrica (Cardiology in the Young),e  ha rivelato che il 9% dei circa 600 ragazzi testati hanno mostrato anomalie sul tracciato dell’elettrocardiogramma. E il  3% dopo altri test e ricerche sono stati sospesi da ogni attività sportiva. Il che ha permesso di intervenire in modo preventivo, tutelando la salute dei giovani atleti. Ad essere messa sotto esame è la nota onda T che si legge nei vari elettrocardiogramma.

Onda T, quando deve preoccupare

L‘Onda T accerta la ripolarizzazione ventricolare, ovvero il tempo di ricarica del cuore. Un dato che non può essere sottovalutato quando appare in negativo. In questo caso viene accertata come un’anomalia ed è un input per fare ulteriori indagini. Secondo la ricerca del noto presidio medico, la presenza dell’Onda T negativa non è poi così rara, ed è questo il dato che allerta l’attenzione degli addetti ai lavori e ricercatori.

Ecg. certificato sportivo-foto pixabay- passionecorsa.it

Lo studio ha coinvolto  581 giovani atleti, età media 15 anni, per l’80% maschi, selezionati nell’arco di 18 mesi per la valutazione dell’idoneità all’attività sportiva agonistica. Su 53 sono state riscontrate anomalie e 17 non hanno ricevuto l’idoneità all’attività sportiva. Gli altri hanno superato i test, ma sono stati invitati a fare controlli periodici.

La probabilità che gli atleti agonisti abbiano una cardiomiopatia nascosta è bassa, ma non trascurabile. Lo screening elettrocardiografico, preliminare all’idoneità sportiva agonistica si conferma dunque un’ottima opportunità per identificare precocemente cardiomiopatie e altre patologie che aumentano il rischio di morte improvvisa in giovani atleti.” Così ha commentato lo studio Ugo Giordano, responsabile dell’Unità operativa di Medicina dello sport del Bambino Gesù.

Published by
Barbara Di Castro