L’educazione all’aria aperta sta guadagnando attenzione grazie a un’iniziativa francese che ha dimostrato come fare lezione nella natura influisca positivamente sulla salute mentale dei bambini.
Attraverso un progetto innovativo, molti studenti stanno scoprendo che gli spazi verdi possono diventare aule. Le meraviglie della natura si trasformano non solo in un contesto stimolante, ma anche in un ambiente terapeutico per i più giovani.
In Francia, un gruppo di 33 scuole ha intrapreso un’ambiziosa avventura educativa chiamata “Scuole a cielo aperto”. Situate in zone con parchi o giardini scolastici, queste istituzioni hanno coinvolto circa 1015 alunni e 53 insegnanti in un’indagine interessante. L’obiettivo? Verificare come le lezioni all’aperto, con un programma della durata di 12 settimane, potessero influenzare la salute mentale dei suoi giovani partecipanti. Risultati sorprendenti sono stati pubblicati su una prestigiosa rivista scientifica, dimostrando quanto la natura possa diventare il miglior alleato per il percorso formativo dei bambini.
Il progetto ha visto studenti di quinta e sesta elementare immergersi nella bellezza dell’ambiente circostante, studiando non solo i classici argomenti scolastici come matematica e letteratura, ma anche esplorando le meraviglie della natura durante le lezioni. Le aule? Gli spazi verdi dei parchi cittadini. In questo modo, gli alunni hanno potuto apprendere all’ombra di alberi, ascoltando i suoni della fauna e respirando aria fresca. Questa esperienza non è stata solo un’uscita scolastica, ma un vero e proprio cambiamento di atmosfera, con effetti positivi riscontrabili non solo nel rendimento scolastico, ma soprattutto nel benessere psicologico degli studenti.
La salute mentale è un argomento cruciale, soprattutto per i più piccoli, segnati da ansia, impulsività e altri disagi. Secondo i risultati dello studio condotto dalla McGill University, i bambini coinvolti nel progetto hanno mostrato un netto miglioramento della loro concentrazione e della loro serenità. Questo grazie a un’innovativa strategia che ha permesso loro di apprendere in un contesto meno rigido rispetto all’aula tradizionale. Le risposte a dettagliati questionari, somministrati dopo il periodo di sperimentazione, hanno evidenziato miglioramenti notevoli sia nei bimbi che mostravano sintomi di fragilità sia in quelli più tranquilli.
I docenti hanno parlato di una vera e propria “medicina” per molti alunni che, tradizionalmente, facevano fatica a gestire l’ansia o che trovavano difficoltà sociali con i compagni. Uscire dalle aule e immergersi nella natura ha permesso a questi ragazzi di diventare più presenti, attivi, rispettosi e curiosi. Non si tratta solo di una questione di relax, ma di una trasformazione profonda che si riflette anche nelle frequenze e nelle modalità di interazioni sociali tra loro. “A giovare di più sono stati i bambini che prima mostrano difficoltà maggiori,” commenta la professoressa Marie-Claude Geoffroy, portando alla luce un aspetto fondamentale della ricerca: il potere terapeutico della natura viene amplificato nei più vulnerabili.
Il progetto “Scuole a cielo aperto” non si è limitato a spostare le lezioni all’esterno. Gli insegnanti sono stati guidati a mantenere una struttura educativa rigorosa, pur integrando attività creative e pratiche. Questo ha incluso momenti dedicati alla scrittura poetica, alla pittura dei mandala, o anche semplicemente alla meditazione in movimento attraverso il parco. Gli alunni sono stati incoraggiati a esprimere le loro emozioni, affrontando anche temi delicati come la vita e la morte, osservando i cicli naturali attorno a loro.
Questa combinazione di educazione accademica e benessere mentale ha reso il metodo delle scuole a cielo aperto non solo innovativo ma anche efficace. “È stato un esperimento semplice, poco costoso e ben accolto sia dai ragazzi che dai loro insegnanti,” commenta Tianna Loose, una delle ricercatrici dell’iniziativa. Con l’auspicio che questa idea venga abbracciata da educatori e politici, si sta cercando di rendere il più comune possibile l’educazione all’aperto, per tutelare la salute mentale dei giovani, sempre più sotto pressione in un mondo in piena evoluzione.