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Invecchiare in salute: quali sono i giusti supporti sociali che mancano? scoprilo qui!

Nel panorama sociale globale, un cambiamento demografico straordinario è in atto, ed è impossibile ignorarlo.

La popolazione anziana, ovvero quella di età superiore ai 64 anni, sta aumentando, acquisendo una presenza sempre più significativa all’interno delle nostre comunità. Questo fenomeno non è limitato solo a Sardegna o Italia, anzi, è un trend che si estende a livello mondiale. Ciò implica che settori cruciali, come quello sociale e sanitario, ma anche finanziario ed economico, subiranno conseguenze notevoli se non si attuano riforme adeguate e tempestive.

L’OCSE ha recentemente pubblicato un rapporto che fa luce su come la richiesta di assistenza a lungo termine crescerà in modo esponenziale nei prossimi anni. Nonostante il crescente bisogno, la sfida sarà fornire servizi assistenziali di alta qualità, accessibili e a costi contenuti per tutti coloro che ne hanno bisogno. Insomma, il messaggio è chiaro: politiche mirate devono essere implementate sia a livello nazionale che locale. La questione non è semplicemente pratica ma, in effetti, si trasforma in un imperativo etico e sociale.

I numeri parlano chiaro: con l’aumento della longevità, cresce anche la necessità di ricevere assistenza per le attività quotidiane. Questa situazione implica che dev’essere messa in atto una strategia globale per garantire che i servizi siano non solo disponibili ma anche adeguati alle reali necessità dei cittadini. Non si tratta solo di dare a tutti un supporto, ma di farlo in un modo che non comprometta la qualità della vita di una fascia già vulnerabile.

Rischi legati alla mancanza di supporto sociale

Sebbene siano in atto piani e programmi, resta il fatto che i sistemi di protezione sociale potrebbero non bastare per soddisfare tutti coloro che necessitano di aiuto. In particolare, le persone con limitazioni funzionali significative saranno senz’altro le più penalizzate. Questa mancanza di assistenza pubblica non fa altro che aumentare il rischio di povertà, poiché le persone più vulnerabili si trovano a dover affrontare spese elevate per i servizi di assistenza. Si crea così un circolo vizioso: le persone anziane, senza il supporto necessario, si trovano in situazioni di assoluta difficoltà.

I servizi di assistenza devono essere di qualità e a costi contenuti (passionecorsa.it)

E qui si inserisce un altro punto critico: l’impatto sulla salute pubblica. Se non vengono intraprese azioni preventive e politiche di promozione della salute, a lungo termine avremo conseguenze negative nei sistemi sanitari e sociali. La salute in età avanzata non è un concetto astratto; è un risultato ottenuto attraverso l’implementazione di politiche e interventi efficaci sin dall’infanzia.

La necessità di invecchiamento attivo

Michele Conversano, direttore del dipartimento prevenzione della Asl di Taranto, sottolinea con chiarezza che l’invecchiamento attivo deve diventare una priorità nella nostra agenda politica. Non stiamo parlando di una mera gestione del problema, ma di un cambiamento di paradigma nel modo in cui affrontiamo la questione dell’anzianità. Interventi rapidi e mirati sono essenziali per garantire che gli anziani non solo vivano a lungo, ma lo facciano in salute e con dignità.

Rendere la popolazione anziana parte integrante della società è quindi fondamentale. Investire in programmi che non solo forniscono assistenza ma anche stimoli sociali e culturali può ridurre significativamente il senso di isolamento e vulnerabilità. È una sfida complessa, è vero, ma con la giusta determinazione e una pianificazione adeguata, possiamo affinché ogni membro della società possa affrontare questo periodo della vita con serenità e qualità.

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Gloria