La controversia sul sottosegretario Gemmato che respinge le accuse

La controversia sul sottosegretario Gemmato che respinge le accuse

Il mondo della politica è spesso teatro di polemiche, ma ciò che sta accadendo attorno al sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha superato le normali dinamiche del dibattito.

Infatti, le recenti accuse di conflitto di interessi legate alla sua partecipazione nella Therapia Srl, un centro medico che opera in provincia di Bari, hanno sollevato un mare di polemiche. In questo articolo esploriamo le varie sfaccettature di questa questione, le reazioni politiche e le controversie che ne sono derivate.

La Therapia Srl, di cui Gemmato detiene il 10%, gestisce tre poliambulatori a Bitonto. Ciò che ha acceso la miccia della polemica è il modo in cui la clinica pubblicizza i suoi servizi, promettendo accesso immediato senza le lunghe attese tipiche del Servizio Sanitario Nazionale. Complessivamente la questione è complicata, anche perché, recentemente, la clinica ha siglato un accordo con l’ASL di Bari. Questo accordo prevede la concessione di una delega che permette alla Therapia di produrre e utilizzare emocomponenti per uso topico. Si tratta di una convenzione di tre anni, firmata il 24 luglio 2024 dal direttore generale dell’ASL, Luigi Fruscio. Questo legame ha fatto gridare molti al “conflitto di interessi“.

Gemmato si difende: “Nessun conflitto”

Di fronte alle accuse, Gemmato ha detto che non c’è nulla di cui preoccuparsi. Con una nota pubblicata sui social, ha riportato un documento del Garante della Concorrenza dove si attesta “che non esiste incompatibilità“. Secondo lui, questa è solo una polveriera orchestrata dalla sinistra, che accusa senza fondamento. Ha dichiarato: “Le polemiche stanno a zero. Ho solo il 10% di una società, senza alcuna responsabilità di gestione“. Stranamente, ha anche espresso come le sue preoccupazioni siano focalizzate sulla sanità pubblica e sulla risoluzione delle liste d’attesa, un problema che, sostiene, è stato causato da decenni di mal governo da parte della sinistra.

Le opposizioni chiedono le dimissioni

Con il clima politico acceso, le opposizioni non si sono fatte attendere. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha chiesto le dimissioni di Gemmato, sottolineando come ci sia un evidente conflitto.

Caso Gemmato: la Schlein urla al conflitto di interessi
Partito democratico e Movimento 5 stelle mettono in discussione Gemmato sul caso sanità (passionecorsa.it) – foto @ellyesse

Schlein ha esortato la premier Giorgia Meloni a chiarire la nomina del sottosegretario. Anche il Movimento 5 Stelle è intervenuto, con Giuseppe Conte che ha messo in discussione l’imparzialità di Gemmato. Secondo Conte, l’esponente di Fratelli d’Italia starebbe approfittando della sua posizione, per far pubblicità a una clinica privata e sottolineare che esso non ci siano attese, a differenza della sanità pubblica. Ma come finirà questa battaglia tra opposte fazioni?

La difesa di Fratelli d’Italia

Dall’altro lato della barricata, Fratelli d’Italia s’è schierato in difesa di Gemmato. Giovanni Donzelli, uno dei leader del partito, ha bollato le critiche della sinistra come ridicole. Secondo lui, invece di cercare di spiegare perché non riescono a conquistare la fiducia degli italiani, preferiscono attaccare i rappresentanti di centrodestra. Anche Tommaso Foti, capogruppo di FdI, ha sottolineato come le critiche mosse a Gemmato siano semplicemente una reazione della sinistra al proprio fallimento nella gestione della sanità pubblica. In effetti, la situazione si fa sempre più tesa e incerta. Lucio Malan, presidente dei senatori meloniani, ha poi ricordato che il governo Meloni ha stanziato ingenti risorse per il settore sanitario, affrontando i problemi ereditati dal passato.

Il dramma politico continua a evolversi; mentre alcuni esperti cercano di fare chiarezza su quanto accaduto, la questione suscita interrogativi sul futuro di Gemmato e sulla credibilità del governo attuale. A questo punto, resta da vedere come si svilupperà questa saga intricata e se si arriverà a una vera e propria resa dei conti in politica.

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