Alimentazione

Latte crudo, in quale formaggio si trova e quali sono i rischi

Ci sono dei formaggi in cui è presente il latte crudo e che quindi fanno male alla salute. Ecco quali sono i rischi che si corrono.

Mangiare i formaggi è una delle passioni di molte persone: ce ne sono svariati e di ogni gusto. Per chi sta seguendo una dieta e un’alimentazione sana, si consiglia di assumere formaggi magri e privi di grassi, dato che spesso questi tipi di latticini non sono suggeriti per coloro che vorrebbero perdere peso. Ad ogni modo, esistono diverse ricette adatte per gustare appieno queste prelibatezze.

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In quali formaggi si trova il latte crudo (foto pixabay) passionecorsa.it

Non tutti sanno però che, alcuni di loro, contengono del latte crudo e che si possono quindi correre dei rischi mangiandoli. 

Dove si trova il latte crudo nei formaggi

Il latte crudo si trova spesso in molti formaggi messi a disposizione nei caseifici e, a parlarne, è stato anche il Ministero della Salute che ha disposto l’obbligo di informare il consumare della sua presenza all’interno dei latticini. Questo può infatti contaminarsi facilmente mediante le mammelle o le superfici, con la proliferazione di batteri patogeni che possono essere presenti nell’intestino dei bovini da latte e che possono essere dannosi per gli esseri umani. Il rischio non è altissimo, ma può comunque riguardare soprattutto bambini, anziani e persone immunodepresse. In realtà, in Italia il latte crudo deve prima procedere alla bollitura e poi essere consumato.

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In quali formaggi si trova il latte crudo (foto pixabay) passionecorsa.it

Secondo alcuni studi scientifici, quest’ultimo può infatti portare queste conseguenze:

  • Camplyobacter;
  • Salmonella;
  • Escherichia coli produttore della tossina Shiga – STEC.

Il virus più “pericoloso” è proprio l’escherichia che, nei soggetti sani, si manifesta con diarrea o mal di pancia che sparisce in poco tempo. Le persone fragili e immunodepresse possono invece presentare problemi più seri, come la lesione vascolare nell’intestino, nel rene e o nel tessuto cerebrale, provocando così colite emorragica, insufficienza renale o lesioni neurologiche. I formaggi “a rischio” sono quelli freschi e semi-stagionati, cioè quelli che hanno una stagionatura inferiore a 60 giorni. Il pericolo non esiste quando il latte crudo è stato bollito prima del consumo, il latte ha raggiunto una temperatura superiore ai 135°C, i formaggi sono prodotti con latte pastorizzati o sono a lunga stagionatura.

Tra quelli in cui è presente il latte crudo ci sono ad esempio i formaggi di malga, che si trovano soprattutto nelle zone di montagna. La legge obbliga quindi di segnalare l’etichetta se il formaggio è stato realizzato con latte crudo, eccetto quando la stagionatura è appunto superiore ai 60 giorni.

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