Non è vero che il pesce migliora la memoria: la verità (mai detta) ribalta tutto
Memoria di un elefante grazie al pesce? In realtà si tratterebbe di un falso mito. Ecco il motivo, tutto quello che devi sapere.
Il mito secondo cui il pesce migliorerebbe la memoria è uno di quei falsi miti nutrizionali che, nonostante la continua ricerca scientifica, continuano a persistere nell’immaginario collettivo. Questo mito si basa principalmente sull’idea che il fosforo, un elemento contenuto nel pesce, sia essenziale per la funzione cerebrale e la memoria. Tuttavia, la verità è che il fosforo è presente in molti altri alimenti, come legumi e frutta secca, in quantità spesso superiori rispetto al pesce, e che un aumento del suo consumo non ha dimostrato miglioramenti nella memoria.
La diffusione di falsi miti alimentari è un fenomeno comune e complesso. Secondo Andrea Ghiselli, medico dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, questi miti diventano credibili perché si fondano su idee preconcette che sembrano logiche. Ad esempio, il concetto che ciò che è naturale sia intrinsecamente migliore di ciò che è lavorato dall’uomo.
Tuttavia, la realtà è spesso più complessa e sfumata. L’industria alimentare, ad esempio, utilizza processi che possono migliorare la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari, contrariamente alla convinzione comune che qualsiasi intervento umano li renda peggiori.
Prodotti biologici e valore nutrizionale
Un altro esempio di mito alimentare diffuso è la credenza che i prodotti biologici siano sempre più nutrienti rispetto a quelli convenzionali. Tuttavia, studi come quello commissionato dalla Food Standard Agency nel 2009, hanno dimostrato che non ci sono differenze significative nel contenuto nutrizionale delle due categorie per la maggior parte delle sostanze analizzate. Anche se i prodotti biologici hanno il vantaggio di contenere meno pesticidi e di essere generalmente più saporiti, non ne deriva automaticamente un maggiore valore nutrizionale.
La paura verso le sostanze chimiche, nota come chemofobia, alimenta ulteriormente i falsi miti. Molti credono erroneamente che le sostanze chimiche sintetiche siano differenti e peggiori rispetto a quelle naturali, ignorando il fatto che la chimica è alla base di tutto ciò che consumiamo, indipendentemente dalla sua origine. È sempre la dose che fa il veleno, come sottolinea il chimico Dario Bressanini, e molte sostanze naturali possono essere tossiche in dosi elevate.
Altri miti alimentari comuni
La questione della memoria e del pesce è solo una parte di un mosaico più grande di miti alimentari che includono false credenze come quella che mangiare di notte faccia ingrassare, che sia necessario bere due litri d’acqua al giorno per mantenersi in salute, o che il glutammato monosodico sia pericoloso. Ancora, la convinzione che lo zucchero di canna sia più sano dello zucchero bianco, o che l’uovo crudo sia più nutriente di quello cotto, sono altri esempi di idee errate che persistono nonostante le prove scientifiche contrarie.
In sintesi, la credenza che il pesce possa magicamente migliorare la memoria è solo uno dei tanti miti che meritano di essere sfatati attraverso l’educazione e la diffusione di informazioni basate su dati scientifici. Le scelte alimentari dovrebbero basarsi su fatti e non su miti, per garantire una dieta equilibrata e sana senza farsi influenzare da idee obsolete o infondate.