Nessuno è escluso quando si parla di salute, che sia umana, animale o dell’ecosistema. In questo contesto, il concetto di “One Health” emerge come un importante tema di dialogo per chi si occupa di salute pubblica e sostenibilità.
Recentemente, un evento significativo dal titolo “One Health: il punto di vista del medico veterinario” si è svolto presso il Cemivet, un centro di eccellenza per la discussione su questi argomenti. L’incontro ha rappresentato un momento cruciale per mettere in luce l’interconnessione tra il benessere umano, quello animale e la salute dell’ambiente che ci circonda.
One Health si propone come un approccio globale alla salute, ma nonostante ciò, rimane ancora un concetto poco compreso e applicato nella pratica quotidiana. L’evento tenutosi al Cemivet ha messo in evidenza quanto sia fondamentale fare un passo avanti per comprendere che le problematiche sanitarie non si limitano a un solo ambito—animale, umano o ambientale. Infatti, i participant hanno discusso come i problemi sanitari siano spesso interconnessi e possano avere una ricaduta su tutte le aree coinvolte. Il dibattito ha visto la presenza di esperti, tra cui veterinari e professionisti del Servizio Sanitario Nazionale, che hanno evidenziato i rischi e le opportunità che derivano da una visione integrata della salute.
Il dott. Romano Marabelli, consulente del presidente della World Organisation for Animal Health, ha sottolineato come la salute animale sia strettamente legata alla sicurezza alimentare, evidenziando che la salvaguardia del nostro benessere passa attraverso la protezione della salute degli animali. Secondo Marabelli, le misure di biosicurezza adottate nelle procedure di trasformazione alimentare sono essenziali per garantire che i prodotti che consumiamo siano sicuri. “Per prevenire è importante concentrarsi sulla biosicurezza nelle procedure della trasformazione dei prodotti,” ha affermato, sottolineando che l’approccio proattivo è necessario per affrontare le sfide sanitarie.
Il presidente della Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani, Gaetano Penocchio, ha parlato delle difficoltà di far concretizzare in pratica il concetto di One Health. Nonostante l’indubbia importanza di questo approccio, la sua attuazione è ancora distante dalle buone pratiche quotidiane. “One Health non è ancora stata fatta effettivamente e non c’è coscienza,” ha dichiarato Penocchio, mettendo in evidenza la necessità di educare e sensibilizzare la società su ciò che il concetto racchiude.
Molti veterinari, presenti all’evento, hanno condiviso le loro esperienze e le difficoltà incontrate nell’ambito della salute pubblica. La sfida non riguarda solo la formazione di nuove politiche, ma anche la costruzione di una consapevolezza collettiva sul tema. La comunione tra i diversi settori della salute è un passo fondamentale per affrontare le emergenze sanitarie che colpiscono diversi aspetti, dall’alimentazione alle malattie trasmissibili.
Durante l’evento, il direttore generale del Ministero della Salute, Ugo Della Marta, ha parlato della sicurezza dei prodotti alimentari europei, affermando che “i nostri prodotti sono tra i più sicuri”. Tuttavia, ha anche avvertito che una stretta collaborazione tra medici e veterinari è indispensabile per monitorare e controllare le malattie trasmesse dagli alimenti. “Le malattie che sono trasmesse dai nostri alimenti sono sotto controllo dei veterinari ma se non viene messo in relazione con quello che riscontrano i medici non riusciamo a capire le sorgenti per identificare le contaminazioni,” ha spiegato Della Marta, sottolineando la necessità di una visione integrata per gestire efficacemente la salute comunitaria.
Il messaggio è chiaro: il lavoro sinergico tra diversi professionisti della salute è alla base della sicurezza alimentare e della salute pubblica. La collaborazione è essenziale per affrontare le emergenze sanitarie che possono insorgere, portando a una situazione di crisi non solo per gli animali ma anche per gli esseri umani.
La giornata al Cemivet ha quindi rappresentato un’importante occasione di confronto e dialogo, che potrebbe essere il primo passo verso una concreta attuazione del modello “One Health”.