Siamo tutti consapevoli del fatto che il riscaldamento globale sta trasformando il nostro pianeta, ma gli ultimi dati rivelano che i suoi effetti si fanno sentire già oggi in modi drammatici.
Le recenti ricerche mostrano come il cambiamento climatico non sia solo una minaccia futura, ma una crisi immediata che sta già influenzando la salute di milioni di persone, talvolta in modo fatale. La situazione è allarmante e richiede una profonda riflessione e azioni concrete.
Il report annuale, chiamato Lancet Countdown, realizzato da esperti di diverse università e agenzie delle Nazioni Unite, sta facendo scalpore. Questi professionisti sostengono che le minacce al benessere, alla salute e all’esistenza stessa delle persone sono senza precedenti. Un capitolo fondamentale della relazione riguarda l’aumento dei decessi dovuti a ondate di calore, ma non è tutto qui. Aumentano anche i problemi di salute legati alle tempeste, inondazioni e fenomeni meteorologici estremi.
In questo contesto, le piogge torrenziali e le conseguenti alluvioni giocano un ruolo significativo. Negli ultimi dieci anni, le aree del mondo che sperimentano queste condizioni sono aumentate di oltre il 50% rispetto ai livelli registrati tra il 1961 e il 1990. Le contaminazioni delle risorse idriche sono in aumento e la salute pubblica è a rischio per un numero sempre crescente di popolazioni. Questo non solo a causa del caldo ma anche per le conseguenze dirette delle condizioni meteorologiche avverse.
Uno dei dati più sconvolgenti del rapporto riguarda soprattutto le persone sopra i 65 anni. Si stima che la mortalità legata alle ondate di calore sia più che raddoppiata rispetto agli anni ’90. Questo livello di vulnerabilità è preoccupante in quanto gli anziani sono già esposti a molti rischi di salute, e l’ipertermia fa parte di un quadro più complesso. Anche problemi come l’insonnia e la fatica durante l’attività fisica possono peggiorare ulteriormente la qualità della vita di molti.
Gli esperti avvertono: non possiamo prendere in considerazione questi rischi separatamente. Le varie minacce si influenzano e intersecano a vicenda, creando un effetto a cascata. Queste dinamiche si intensificano con l’aumento anche solo di un piccolo incremento della temperatura media globale. Ogni grado conta e le conseguenze si fanno sempre più pesanti.
Nel 2023, i livelli di anidride carbonica hanno toccato un picco senza precedenti. Gli autori del rapporto mettono chiaramente sotto accusa: i governi e l’industria del petrolio. Nonostante l’emergenza climatica, continuano a fare investimenti nei combustibili fossili, mostrando una resistenza al cambiamento che può rivelarsi fatale per la nostra società. Anche le misure di compensazione ideate per contrastare l’aumento dei prezzi dell’energia a causa delle tensioni geopolitiche sono considerate controproducenti.
Marina Romanello, la coordinatrice del rapporto, è molto chiara: “Se non agiamo ora, ci aspetterà un futuro estremamente difficile”. Le avvertenze non possono essere sottovalutate; ciò che è in gioco è niente meno che la vita stessa di molte persone. La mancanza di azione porterà il costo del tempo perduto a ricadere inesorabilmente sulle vite umane e sulla salute globale. Ogni giorno che passa senza un intervento deciso e collettivo rappresenta un passo verso un domani molto più critico.