In un contesto in cui il settore della sicurezza sul lavoro è sempre più sotto i riflettori, il dibattito si fa intensivo. Diverse figure di spicco nel campo dell’artigianato, dell’edilizia e dell’industria si sono riunite per affrontare le sfide e le problematiche che riguardano questo tema cruciale. Tra i partecipanti, nomi noti come Andrea Gehri, Nicola Bagnovini e Oliviero Pesenti. Ma quali sono stati i punti salienti delle loro discussioni? Scopriamolo insieme!
Andrea Gehri, occorre dirlo, ha portato la sua esperienza critica nel ruolo di presidente della Camera di commercio. Durante il suo intervento, ha messo in risalto le varie direttive e i contratti collettivi che, possiamo affermare, giocano un ruolo fondamentale nel proteggere la salute fisica e mentale dei lavoratori. La sua analisi non si è fermata qui: Gehri ha evidenziato come le buone pratiche e le norme di sicurezza siano essenziali per garantire un ambiente lavorativo sereno e produttivo. Questo aspetto è di vitale importanza, poiché una cultura della sicurezza adeguata può ridurre notevolmente il numero di incidenti sul lavoro. Gli sforzi di sensibilizzazione messi in atto dalle istituzioni, e dalle aziende stesse, si configurano come uno degli aspetti primari che devono essere affrontati, in un mondo in continuo cambiamento.
Nicola Bagnovini, direttore della Società svizzera impresari costruttori Sezione Ticino, ha portato alla luce la realtà drammatica del suo settore, uno dei più colpiti dagli incidenti. Con toni preoccupati, ha sottolineato che molti infortuni sul lavoro sono in gran parte il risultato di una “mancanza della cultura della sicurezza”. La prevenzione emerge, quindi, come un tema centrale. Bagnovini ha affermato l’importanza di investire nella formazione e nell’educazione dei lavoratori, affinché possano essere consapevoli dei rischi e adottare comportamenti sicuri. Eppure, nonostante gli sforzi, la strada da percorrere è ancora lunga. Senza un cambiamento nella mentalità collettiva riguardo alla sicurezza sul posto di lavoro, rimanere intrappolati in una spirale di incidenti sarà un rischio concreto.
Oliviero Pesenti, che ricopre il ruolo di presidente dell’Associazione industrie ticinesi , ha portato una prospettiva ulteriore sulla questione della responsabilità. Secondo lui, sebbene gli imprenditori possano emanare norme e procedure, è l’atteggiamento individuale sul campo, quello del lavoratore, che fa realmente la differenza.
Le aziende che sanno adattarsi e rispondere alle esigenze delle nuove generazioni saranno le uniche a prosperare nel futuro. In aggiunta, Pesenti ha condiviso dati incoraggianti, rivelando che nel 2023 gli incidenti sul lavoro sono calati del 2,5%. Non è un passo da poco, ma il cammino verso una vera cultura della sicurezza richiede uno sforzo collettivo sinergico.
Un tema che ha sollevato discussioni animate è stata l’“iperregolamentazione”. Bagnovini ha fatto emergere come ci sia già un eccesso di regole e burocrazia, tanto da far sembrare che il bisogno di dimostrare un impegno per la sicurezza sia diventato più importante dell’effettivo miglioramento delle condizioni di lavoro. Anche Giancarlo Dillena, rappresentante delle cliniche private, ha condiviso la sua opinione, aggiungendo come, in effetti, l’eccesso di regole possa ostacolare la sicurezza reale. Pertanto, in un contesto in cui la burocrazia sembra opprimere l’innovazione, si evidenzia un bisogno urgente di un balance tra norme e pratiche efficaci per la sicurezza.
Le discussioni non solo hanno messo in luce le problematiche attuali, ma hanno anche aperto la porta a suggerimenti e nuove idee, necessarie per plasmare un futuro lavorativo più sicuro e responsabile.