Gli scienziati sono preoccupati per un nuovo virus scoperto in Cina che porta danni al cervello: i sintomi del paziente zero
Il Covid ci ha insegnato che non si può stare mai tranquilli. I nemici invisibili sono sempre in agguato e possono attaccarci in ogni momento. I virus non sono considerati organismi viventi completi perché non possono replicarsi autonomamente; per farlo, hanno bisogno di infettare le cellule di un ospite, come esseri umani, animali, piante o batteri.
Quando un virus entra in una cellula ospite, utilizza i suoi meccanismi cellulari per riprodurre il proprio materiale genetico, creando nuove particelle virali. Questo processo può danneggiare o uccidere la cellula infetta e portare a una serie di sintomi o malattie nell’organismo colpito.
I virus sono responsabili di molte malattie, come il raffreddore comune, l’influenza, l’HIV e, più recentemente, il COVID-19. Non tutti i virus, però, causano malattie gravi: alcuni possono essere relativamente innocui o persino latenti, rimanendo inattivi nel corpo per lungo tempo prima di manifestarsi.
Un nuovo virus trasmesso dalle zecche, denominato virus delle zone umide (WELV), è stato recentemente identificato in Cina, suscitando preoccupazione tra gli scienziati per i potenziali effetti dannosi sul cervello. Il primo caso accertato riguarda un uomo di 61 anni, che ha manifestato gravi sintomi neurologici dopo essere stato morso da una zecca in Mongolia. Questo orthonairovirus, appartenente a una famiglia virale nota per causare febbri emorragiche, danni cerebrali, con complicazioni neurologiche significative è stato identificato attraverso analisi del sangue, sollevando interrogativi sul suo impatto a lungo termine sulla salute umana.
Il paziente inizialmente presentava febbre alta, mal di testa, vomito e linfonodi ingrossati, sintomi che non hanno risposto al trattamento antibiotico standard, suggerendo un’infezione virale. Gli esami hanno rivelato la presenza del WELV, confermando l’origine virale della malattia. Studi successivi hanno individuato anticorpi contro il virus in altri soggetti asintomatici, facendo intendere una possibile diffusione silente tra la popolazione. Almeno venti persone con sintomi simili sono state ricoverate in ospedali cinesi, tutte risultate positive al WELV dopo essere state morse da zecche.
In un caso, un paziente è entrato in coma, mostrando segni di infezione del sistema nervoso centrale, tra cui elevati livelli di globuli bianchi nel liquido cerebrospinale. Fortunatamente, tutti i pazienti finora sono stati dimessi dopo un periodo di trattamento ospedaliero, ma l’infezione potrebbe avere esiti più gravi in individui vulnerabili.
Il WELV viene trasmesso principalmente dalla zecca Haemaphysalis concinna, comune in Asia e in alcune parti d’Europa. Tuttavia, altre specie di zecche, così come animali domestici e selvatici, come pecore, cavalli e maiali, potrebbero fungere da serbatoi del virus, ampliandone la diffusione.
La sorveglianza epidemiologica è importante per monitorare l’evoluzione del virus e prevenire focolai futuri. Gli esperti raccomandano una maggiore attenzione sugli orthonairovirus emergenti, come il WELV, per meglio comprendere i loro effetti sulla salute pubblica e limitare i rischi associati a nuove infezioni.