Tumore al colon: sintomi, cura e diagnosi. Cosa c’è da sapere
Il tumore al colon è tra i mali più diffusi a livello globale e quello più temuto: quali sono i sintomi e soprattutto è curabile?
L‘intestino è il secondo cervello del corpo umano. Recenti studi stanno confermando questa antica teoria e non è un caso che, anche nel parlare, si usa usare il detto “agire di pancia” proprio per indicare un azione mossa da ciò che ci sentiamo dentro, dalle nostre sensazioni.
Nell’intestino sentiamo tutte le nostre emozioni e lui reagisce di conseguenza. Avere mal di pancia prima di un colloquio di lavoro o prima di un evento che ci rende particolarmente agitati è visto come una reazione “fisiologica”, normale.
L’intestino è un organo importantissimo del nostro sistema digerente perchè si occupa dell’assorbimento dei nutrienti che assumiamo attraverso il cibo. Esso parte dallo stomaco e arriva fino all’ano. Si divide in due sezioni principali: quello tenue e il cosiddetto intestino crasso. Il tumore al colon colpisce quest’ultima parte.
Perché sopraggiunge il tumore al colon e quali sono i sintomi
L’intestino crasso, attraverso il colon, assorbe l’acqua e produce le feci, ossia gli scarti che non ci servono e che devono essere espulsi dal corpo. Il tumore al colon si verifica quando le cellule epiteliali che rivestono la mucosa intestinale, cominciano a crescere in maniera incontrollata facendo sorgere proprio nel colon e nel retto, dei tumori, ossia masse anomale di tessuto. Sono rari i casi che coinvolgono l’intestino tenue o il canale anale.
Secondo i dati GLOBOCAN 2020 dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), il tumore del colon-retto rappresenta circa il 10% di tutti i tumori diagnosticati a livello mondiale, posizionandosi al terzo posto dopo il carcinoma mammario e quello polmonare. In Italia, si stima che vengano diagnosticati oltre 43.700 nuovi casi ogni anno. La malattia è più frequente nelle persone tra i 60 e i 75 anni, ma negli ultimi anni si è osservato un lieve aumento di incidenza tra gli individui sotto i 50 anni.
Ma quali sono i fattori di rischio? Non è facile elencarli tutti. Tra questi ovviamente gioca un ruolo importante la dieta ricca di grassi animali e povere di fibre, ma anche il fumo, l’obesità, il sovrappeso e la sedentarietà. Si prendono inoltre in considerazione anche i fattori genetici come la poliposi adenomatosa familiare (FAP) e la sindrome di Lynch, che aumentano il rischio di sviluppare questa neoplasia. Circa il 10% dei casi ha un’origine genetica, mentre il restante è considerato di tipo sporadico.
Anche i sintomi sono vaghi, soprattutto nelle fasi iniziali, motivo per cui la diagnosi precoce risulta piuttosto difficile. Ad ogni modo l’anemia, l’ affaticamento, una perdita di peso ingiustificata, la stitichezza alternata a diarrea e la presenza di sangue occulto nelle feci possono suggerire la presenza del tumore al colon.
La diagnosi si basa principalmente su test di screening e il prelevamento di campioni per l’analisi istologica. La stadiazione del tumore si effettua mediante il sistema TNM, che valuta la dimensione del tumore, il coinvolgimento dei linfonodi e la presenza di metastasi.
Il tumore al colon si può prevenire principalmente con una dieta sana e ricca di fibre, come frutta e verdura, ma anche con l’attività fisica regolare e ovviamente evitando di fumare. La cura cambia in base allo stadio della malattia e può includere la chirurgia, la chemioterapia, la radioterapia e le terapie biologiche mirate.